Le tutele per cittadini e imprese “multati” e “danneggiati” a causa dei provvedimenti anti-COVID19, nella babele di DPCM e ordinanze

Le tutele per cittadini e imprese “multati” e “danneggiati” a causa dei provvedimenti anti-COVID19, nella babele di DPCM e ordinanze

In occasione dell’emanazione del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, abbiamo cercato di ricostruire su questo blog le modalità con cui l’atto legislativo avrebbe potuto risolvere il contrasto tra misure statali, regionali e comunali di contenimento della diffusione del coronavirus, attraverso una soluzione di coordinamento tra Stato e Regioni all’interno degli ormai noti decreti del

Imprese turistiche e normativa anticoronavirus: tra chiusure obbligate (e possibili requisizioni) di alberghi e strutture ricettive, prenotazioni cancellate e misure economiche di sostegno del settore

Imprese turistiche e normativa anticoronavirus: tra chiusure obbligate (e possibili requisizioni) di alberghi e strutture ricettive, prenotazioni cancellate e misure economiche di sostegno del settore

| L’articolo è stato scritto dall’Avv. Michele Rizzo e l’Avv. Marco Fontana, senior associate del nostro Studio.|   I provvedimenti emanati per limitare la diffusione del Covid-19 e contrastare l’inevitabile shock economico che ne è derivato contengono alcune previsioni dedicate specificamente alle imprese del settore turistico e più in particolare alle strutture ricettive. Vediamo in

Stato, Regioni e Comuni affrontano a colpi di DPCM e ordinanze l’emergenza coronavirus: solo uno – forse – prevarrà (Riflessioni a caldo sul Decreto Legge 25 marzo 2020, n. 19)

Stato, Regioni e Comuni affrontano a colpi di DPCM e ordinanze l’emergenza coronavirus: solo uno – forse – prevarrà (Riflessioni a caldo sul Decreto Legge 25 marzo 2020, n. 19)

La quotidianità di individui, enti pubblici e aziende è stata stravolta nelle ultime settimane dalle (doverose) misure di limitazione della libertà di movimento e di iniziativa economica privata adottate da Stato, Regioni e Comuni per contenere la diffusione del virus COVID 19. Fino a ieri (25 marzo 2020), la previsione legislativa che consentiva alle autorità