
Decreto Natale: regole e deroghe per festività (speriamo uniche nel loro genere)
Ormai ci siamo: da domani, la Vigilia di Natale, l’intera Italia sarà da considerarsi come “zona rossa” e soggetta quindi al livello più alto delle limitazioni che hanno caratterizzato la disciplina della “seconda ondata” dell’epidemia da covid-19 in Italia, come abbiamo cercato di sintetizzare non più di due settimane fa su questo blog.
L’ultimo capitolo (per ora) dell’ormai voluminosa serie di interventi normativi con cui il legislatore (d’urgenza) ha cercato di limitare il diffondersi del virus in Italia riguarda propriamente le festività di fine 2020 e inizio 2021.
Il decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, ribattezzato immediatamente il “decreto Natale” e probabilmente ormai ampiamente noto e oggetto di dibattito tra tutti coloro che si preparano a trascorrere le feste con i propri familiari e amici, detta infatti una disciplina specifica per il periodo che va dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2020.
In tale periodo, la disciplina prevista dal decreto Natale è così sintetizzabile:
- nei giorni festivi e prefestivi si applicano, come anticipato sopra, le regole previste per le “zone rosse”, ossia per le Regioni con scenario di “massima gravità” secondo l’impostazione e la terminologia proprie del d.P.C.M 3 dicembre 2020; di per sé dunque nei giorni indicati la possibilità di spostarsi e le attività economiche sono fortemente limitate;
- nei giorni né festivi né prefestivi (28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio) si applicano invece le regole previste per le cd. “zone arancioni”, sempre ai sensi del d.P.C.M 3 dicembre 2020, ma in più sono ammessi gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, anche in assenza delle tre ipotesi che giustificherebbero tali spostamenti nel regime “arancione” (comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute).
Per tutto il periodo considerato, inoltre, viene comunque ammesso che non più di due persone (oltre ad eventuali minori di quattordici anni di cui hanno la potestà genitoriale e a persone disabili o non autosufficienti) si spostino verso un’altra abitazione privata, all’interno dei confini regionali. Questo spostamento può avvenire però una sola volta al giorno e solo dalle ore 5.00 alle ore 22.00.
Al contempo, il decreto Natale ha previsto delle misure di sostegno dedicate in particolare alle attività di ristorazione, che per ovvie ragioni saranno soggette a considerevoli cali di fatturato rispetto ad un periodo festivo “normale”.
Da ultimo, due giorni dopo l’emanazione del Decreto Natale, un’ordinanza del Ministero della Salute ha interdetto il traffico aereo di provenienza dal Regno Unito, a causa della diffusione nel territorio britannico di una nuova variante del coronavirus SARS-CoV-2, frutto di una mutazione che rende il virus apparentemente capace di diffondersi più facilmente rispetto alla sua versione più “nota”. Per la stessa ragione, è vietato l’ingresso in Italia alle persone che hanno soggiornato in Regno Unito nei quattordici giorni antecedenti all’ordinanza (anche se è notizia di ieri che il Governo ha un piano per il rientro dei cittadini residenti in Italia e dei casi urgenti) e l’obbligo di tampone per chi è già in Italia.
Anche le ultime misure governative sopra sintetizzate non sono esenti da incertezze e criticità, alcune delle quali analoghe già da noi evidenziate da ultimo in relazione ai provvedimenti di inizio dicembre
A Natale però possiamo essere più buoni e limitarci ad augurare a tutti Voi che avete letto questo blog anche in quest’ultimo, difficile, anno, un buon Natale – da trascorrere coi Vostri cari, nei limiti previsti – e un 2021 sereno e in salute.