Il governo greco invia a Bruxelles lo schema di piano integrato per l’energia ed il clima per il 2030
Il contesto istituzionale
L’Unione Europea si è impegnata nei confronti degli altri firmatari dell’Accordo di Parigi – il protocollo della Convenzione per la lotta al cambiamento climatico stipulato a Parigi nel 2015 – a ridurre le proprie emissioni di gas serra a livello UE del 40% rispetto al 1990 (si tratta dell’obiettivo notificato agli altri firmatari dell’Accordo nell’esecuzione dello stesso, quindi costituisce un impegno vincolante ai sensi del diritto internazionale).
In concreto, il raggiungimento di questi obiettivi viene perseguito attraverso un approccio integrato che contempla le esigenze della lotta al cambiamento climatico ma anche le criticità del settore energetico.
L’attuazione concreta della strategia di decarbonizzazione e dei provvedimenti legislativi del Winter Package 2016(prevalentemente direttive, alcune delle quali ancora in corso di approvazione) è però affidata di fatto agli Stati Membri.
L’energia costituisce infatti una materia di competenza concorrente ai sensi dell’art. 194 del Trattamento sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) ed i poteri dell’Unione in tale settore devono essere esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e proporzionalità.
In particolare, gli Stati Membri devono:
– indicare gli obiettivi nazionali di risparmio energetico (non vincolanti);
– adottare un piano nazionale per il raggiungimento di tali obiettivi (il piano nazionale per l’efficienza con orizzonte 2020 che, però, sarà sostituito dal “Piano integrato clima-energia” per quanto riguarda gli obiettivi del decennio 2020/2030).
– implementare nel proprio ordinamento il diritto derivato dell’Unione.
Alla Commissione europea è invece assegnata essenzialmente una funzione di monitoraggio sull’attuazione dei piani nazionali e di coordinamento complessiva delle politiche nazionali, allo scopo di garantire che la somma dei singoli targetnazionali consenta in concreto di rispettare il targetdell’Unione (oltre all’ordinario potere di controllo sull’applicazione del diritto dell’Unione da parte degli Stati Membri).
La proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima della Grecia
In tale contesto istituzionale, la Commissione nelle scorse settimane ha reso note le bozze dei piani nazionali integrati per l’energia ed il clima con orizzonte temporale 2030 trasmessi dagli Stati Membri (il termine ultimo per la trasmissione di tali era il 31 dicembre 2018).
In particolare, la proposta di Piano Nazionale per l’Energia e il Clima della Grecia fino al 2030 descrive gli obiettivi nazionali in materia di energia e clima con cui il paese intende contribuire al conseguimento del macro-obiettivo europeo e prevede investimenti stimati in circa 35 miliardi di euro, destinati principalmente all’interconnessione energetica delle isole con la terraferma, allo sviluppo delle rinnovabili e al conseguimento di risparmi energetici, soprattutto nel settore immobiliare.
Per quanto riguarda i principali contenuti della proposta di piano ellenica, segnaliamo:
- l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra del 63% rispetto al 2010 per i settori disciplinati dal sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS UE). Per i settori non EU-ETS, la Grecia prevede invece una riduzione del 31% rispetto ai livelli del 2010;
- la ristrutturazione del mix energetico del paese entro il 2030, con un aumento del contributo delle FER, le quali dovranno coprire il 32% del consumo totale di energia. Per raggiungere questo obiettivo, il Piano prevede una radicale trasformazione del settore elettrico, poiché le FER sostituiranno i combustibili fossili con oltre il 55% del consumo finale di elettricità. Il peso specifico della lignite nel mix energetico greco sta gradualmente diminuendo (l’obiettivo è quello di limitare la produzione di energia elettrica da lignite al 17%), ma essa continua comunque ad essere ritenuta fondamentale per la riduzione della dipendenza energetica del paese dalle importazioni. Il gas naturale attualmente viene utilizzato principalmente per la produzione di energia elettrica: la proposta di Piano prevede quindi il raddoppio della penetrazione del gas per il riscaldamento degli immobili.
- un risparmio sui consumi totali finali di energia del 33% rispetto alle stime al 2030 individuate nel 2007. Questo si traduce nell’ambizioso obiettivo nazionale in termini di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare che prevede la ristrutturazione e la riqualificazione energetica da qui al 2030 del 10% degli edifici residenziali (circa 50.000 case ogni anno), da costruire ex novo e/o convertire in edifici nZEB (Nearly Zero Energy Building) con consumo di energia quasi zero.
Gli sviluppi futuri
La bozza di Piano Nazionale Integrato Clima ed Energia greco, su cui la Commissione europea dovrà ora esprimere le proprie osservazioni entro il prossimo 30 giugno, dovrà essere adottata nella sua versione definitiva entro il 31 dicembre 2019.
In attesa della versione definitiva del Piano, non possiamo evitare di segnalare da subito l’apertura di significative opportunità di businessin terra ellenica per le imprese italiane e straniere operanti nel settore energetico e nell’edilizia sostenibile, in particolare nella produzione di beni e servizi per il risparmio energetico degli immobili.