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Think globally, act locally: Patto dei Sindaci e PAES(C), strumenti concreti per affrontare la sfida della sostenibilità a livello locale

Think globally, act locally: Patto dei Sindaci e PAES(C), strumenti concreti per affrontare la sfida della sostenibilità a livello locale

La lotta ai cambiamenti climatici e la transizione verso un’economia sostenibile richiedono lo sforzo congiunto di diversi attori e diversi livelli di governo.

Le città e i comuni, in quanto primi enti di riferimento per cittadini e territori, hanno ovviamente un ruolo fondamentale a questa sfida e la loro visione strategica e programmatoria può fare la differenza. Da questa consapevolezza nascono varie forme di impegno comune, a livello europeo e globale, da parte degli enti locali che vogliano mettere al centro delle loro politiche la sostenibilità. Una delle iniziative più note che va in questa direzione è il Patto dei Sindaci: vediamo in breve di cosa si tratta e quali sono le caratteristiche fondamentali dello strumento principale da esso previsto, il PAESC.

Il Patto dei Sindaci

Il Patto dei Sindaci è un accordo comune, ad adesione volontaria e in una logica “bottom-up”, di singole città europee che fissano obiettivi specifici in materia di clima ed energia sostenibile.

Gli obiettivi, anche più ambiziosi di quelli previsti dall’Unione europea, vengono perseguiti attraverso interventi concreti nel territorio di riferimento delle città firmatarie.

Il Patto ha avuto un grande successo, tanto da coinvolgere migliaia di enti locali, superando anche i confini europei: stando al sito ufficiale dell’iniziativa, infatti, più di 7.000 enti locali in 57 Stati hanno aderito al Patto.

La versione attuale del Patto si pone come orizzonte il 2030, con l’obiettivo fondamentale della riduzione del 40% dei gas a effetto serra entro tale anno, e l’adozione di misure concrete per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC)

Lo strumento fondamentale previsto dalla versione attuale del Patto dei Sindaci per il raggiungimento degli obiettivi previsti è il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC).

Il PAESC è un’evoluzione dello strumento inizialmente previsto dal Patto dei Sindaci, il Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES).

Il documento di pianificazione si compone di varie parti: l’inventario base delle emissioni, in cui viene analizzata la situazione attuale (baseline) delle emissioni climalteranti nel territorio di riferimento; la valutazione di vulnerabilità e dei rischi climatici, in cui viene analizzato il rischio connesso al cambiamento climatico per il territorio; le azioni concrete che l’ente si impegna a porre in essere per la mitigazione dei cambiamenti climatici, ossia per ridurre le emissioni di gas serra e, più in generale, promuovere la sostenibilità. Le azioni “classiche” riguardano soprattutto l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma possono anche riguardare altri ambiti (trasporti, agricoltura, stili di vita) sia in contesto pubblico che privato.

Le azioni possono comprendere, inoltre (ed è una delle novità del PAESC rispetto al PAES) anche misure di adattamento, pensate per contenere gli effetti dannosi dei cambiamenti climatici.

Gli enti che aderiscono al Patto sono chiamati a predisporre il PAESC entro due anni dall’adesione.

Dal piano all’azione

Il PAESC è dunque uno strumento fondamentale per l’individuazione del percorso che un Comune può intraprendere per contribuire in modo decisivo allo sviluppo sostenibile del proprio territorio.

Affinché però le azioni pianificate trovino concretamente attuazione, è necessario che il Comune abbia le capacità finanziarie, professionali e tecniche necessarie per un’efficiente implementazione del piano. Uno strumento utile in tal senso è rappresentato dall’iniziativa EUCF, con cui l’Unione europea finanzia proprio gli studi e gli approfondimenti necessari per la realizzazione delle azioni previste in sede di piano.

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