L’inverno è finito, le elezioni stanno arrivando: come sta andando il Winter Package?
|L’articolo è stato pubblicato con altro titolo su Requadro.com il 24 aprile 2019|
Il 26 marzo 2019, la Commissione Europea ha annunciato l’approvazione da parte del Parlamento Europeo degli ultimi quattro provvedimenti dell’ “Energy Winter Package”, il pacchetto di proposte di atti legislativi in materia di energia e lotta al cambiamento climatico lanciato dalla Commissione nel 2016.
A questo punto, manca soltanto l’approvazione del Consiglio dell’Unione Europea affinché il Winter Package possa entrare in vigore nella sua definitiva conformazione ed essere quindi implementato negli Stati Membri.
Questo breve articolo riprenderà i suoi elementi principali.
L’”Energy Winter Package“
Dopo l’esecuzione formale dell’Accordo di Parigi, la Commissione Europea ha lanciato a novembre 2016 un nuovo quadro di politiche nel settore dell’energia, che mirano contestualmente alla creazione di un’Unione energetica e all’attuazione degli impegni in materia di lotta al riscaldamento globale assunti dagli Stati Membri singolarmente e a livello di Unione.
Il framework della Commissione denominato “Clean energy for all Europeans” ma comunemente noto come “Energy Winter Package” contiene una serie di proposte di atti legislativi (finalizzate a promuovere l’efficienza energetica ad ogni livello (il principio “energy efficiency first”), la leadership globale dell’UE nel settore delle rinnovabili e la protezione dei consumatori.
Tra i target concretamente individuati dal Pacchetto, ci sono due fondamentali obiettivi di sostenibilità ambientale da raggiungere a livello UE entro il 2030: la produzione di energia da fonti rinnovabili di almeno 32% e l’aumento dell’efficienza energetica in misura pari ad almeno il 32,5%.
Gli atti legislativi previsti dall’Energy Winter Package
L’attuazione del Pacchetto prevede l’adozione di atti legislativi e non legislativi, riguardanti alcuni dei settori più importanti della politica ambientale ed energetica dell’UE.
In particolare, la Commissione proponeva l’adozione di otto atti legislativi, quali:
- la nuova Direttiva sul rendimento energetico degli edifici;
- la nuova Direttiva sulla promozione delle fonti energetiche rinnovabili;
- la nuova Direttiva sull’efficienza energetica;
- il Regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima;
- il Regolamento sul mercato interno dell’energia elettrica;
- la Direttiva sul mercato interno dell’energia elettrica;
- il Regolamento sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica;
- il Regolamento sull’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER).
I primi quattro atti sopra menzionati sono stati definitivamente approvati ed entrati in vigore nel 2018 come, rispettivamente:
- Direttiva (UE) 2018/844 del 30 maggio 2018 sulla prestazione energetica degli edifici che modifica la Direttiva 2010/31/UE e la Direttiva 2012/27/UE;
- Direttiva (UE) 2018/2001 dell’11 dicembre 2018 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili;
- Direttiva (UE) 2018/2002 dell’11 dicembre 2018 che modifica la Direttiva 2012/27/UE in materia di efficienza energetica;
- Regolamento (UE) 2018/1999 dell’11 dicembre 2018 sulla governancedell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima.
Lo schema delle rimanenti quattro proposte legislative, volte a ridefinire l’architettura del mercato interno dell’energia elettrica, come già anticipato sopra, è stato adottato dal Parlamento Europeo il 26 marzo scorso ed attende a questo punto per la sua definitiva entrata in vigore la formale approvazione da parte del Consiglio dell’UE – attesa per il mese di maggio, poco prima della fine delle sessioni dell’attuale Parlamento e delle nuove elezioni europee – e la successiva pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Il contenuto degli atti
La Direttiva (UE) 2018/844 introduce alcune modifiche significative alle direttive esistenti sul rendimento energetico degli edifici (Direttiva 2010/31/UE) e sull’efficienza energetica (Direttiva 2012/27/UE).
La maggiore novità introdotta dalla nuova Direttiva è sicuramente rappresentata dall’obbligo per gli Stati Membri di adottare una strategia nazionale a lungo termine per sostenere la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati.
La nuova Direttiva (UE) 2018/844 sul rendimento energetico degli edifici introduce inoltre un “indicatore di predisposizione all’intelligenza” (“smart readiness indicator”) degli edifici, che deve essere definito dalla Commissione entro la fine del 2019 e deve valutare la capacità di un edificio o di un’unità immobiliare di adattare il suo funzionamento alle esigenze dell’occupante e della rete, oltre a migliorare la sua efficienza energetica e le sue prestazioni generali. Le nuove regole prevedono anche l’obbligo – nell’ambito di interventi di nuova installazione o sostituzione di generatori di riscaldamento – di installare dispositivi di autoregolazione dei livelli di temperatura e l’intensificazione delle regole sui controlli dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento e sull’automazione degli edifici.
Un’altra significativa innovazione riguarda le infrastrutture per lo sviluppo della mobilità elettrica: la Direttiva (UE) 2018/844 introduce infatti l’obbligo di installare le strutture necessarie per i punti di ricarica dei veicoli elettrici negli edifici residenziali e non residenziali.
La Direttiva (UE) 2018/2002 in materia di efficienza energetica, nel modificare la vigente Direttiva 2012/27/UE, introduce nuovi e più stringenti obblighi di riduzione del consumo finale di energia per gli Stati Membri, coerentemente con l’obiettivo generale di efficienza energetica dell’UE (32,5% prima del 2030). Gli Stati Membri hanno diverse possibili scelte su come adempiere all’obbligo di riduzione dei consumi e su come misurarlo. Le altre modifiche alla Direttiva 2012/27/UE mirano a rafforzare l’uso della misurazione intelligente (“smart metering”) e l’effettiva informazione dei clienti finali sui consumi.
Il Regolamento (UE) 2018/1999 è uno dei più innovativi e significativi strumenti introdotti dal Winter Package: esso istituisce infatti un processo di governance energetica coordinato tra la Commissione Europea e gli Stati Membri.
Nelle intenzioni del legislatore europeo, l’Unione e gli Stati Membri saranno in grado di rispettare i loro obblighi climatici internazionali attraverso lo sviluppo di piani nazionali integrati per l’energia e il clima che sostituiranno i vari piani settoriali introdotti gradualmente dalla legislazione dell’UE nei settori dell’energia e cambiamento climatico.
La nuova Direttiva sulla promozione delle fonti energetiche rinnovabili (Direttiva (UE) 2018/2001), invece, stabilisce gli obiettivi relativi alla quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo e prevede principi comuni relativi agli strumenti di sostegno per i progetti di energia rinnovabile a livello nazionale e UE, condivisione di dati e progetti comuni tra Stati Membri, processi di autorizzazione nei sistemi degli Stati Membri, diritti di informazione e regolamentazione per i consumatori e “prosumer“.
Passando invece al contenuto dei provvedimenti in corso di approvazione, le proposte di Regolamento e di Direttiva sul design del mercato elettrico contengono norme relative ai diritti dei consumatori e agli strumenti di informazione (misurazione intelligente, informazioni sui consumi, nuovi standard contrattuali), al rafforzamento della concorrenza nel mercato europeo dell’elettricità e, infine, norme di principio per promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’efficientamento dei consumi di energia elettrica (come, ad esempio, quelle relative allo stoccaggio di energia e all’eliminazione di qualsiasi forma di contributo pubblico per gli impianti caratterizzati da elevati livelli di emissione di gas climalteranti).
La proposta di Regolamento sulla preparazione al rischio nel settore di energia elettrica include norme sulla valutazione e gestione del rischio di crisi, con strumenti e piani di cooperazione per gli Stati Membri in merito a tale rischio, nonché le misure da attuare in caso di crisi.
Infine, la proposta di Regolamento sull’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) rafforza il ruolo dell’agenzia UE di supporto e coordinamento delle autorità nazionali nella regolamentazione del settore energetico, conferendole maggiori poteri di controllo sulle decisioni di rilevanza transfrontaliera.
Inoltre, con l’entrata in vigore del regolamento in questione, verrà rafforzato il ruolo dell’ACER nel processo decisionale dell’UE in materia. Verranno inoltre introdotte significative modifiche in relazione all’organizzazione e al budget dell’Agenzia.
Verso una maggiore integrazione di energia e clima nelle politiche dell’UE e degli Stati Membri
I Regolamenti già approvati o da approvare a maggio entrano in vigore immediatamente dopo la loro pubblicazione: in particolare, il Regolamento sul mercato interno dell’energia elettrica sarà applicabile nel territorio dell’UE a partire dal 1° gennaio 2020.
Le Direttive, invece, dovranno essere recepite negli ordinamentali nazionali entro 18- 20 mesi dalla data di pubblicazione.
Tutti questi strumenti hanno in comune l’idea di una migliore integrazione delle politiche energetiche e ambientali, con l’obiettivo principale e storico di combattere il cambiamento climatico e assicurare uno sviluppo sostenibile per l’Europa e il mondo.
Continueremo a monitorare l’approvazione e il processo di attuazione di questo pacchetto, sperando che gli obiettivi ambiziosi fissati saranno alla fine raggiunti.